2008/12/24

1968/12/24 10:59 IT: In orbita lunare! Lo scatto di una foto storica

Ventiquattro dicembre. È la vigilia del Natale 1968. Mentre sulla Terra ci si prepara per festeggiare la santa ricorrenza con il classico cenone e con l'impaziente attesa da parte dei bimbi di tutto il pianeta per l'arrivo dei regali da parte di Babbo Natale, per i tre astronauti di Apollo 8 è il grande giorno, il giorno denominato "X". Se tutto andrà secondo il programma studiato dai tecnici e scienziati della NASA, Frank Borman, William "Bill" Anders e James Lovell diventeranno oggi i primi esseri umani "satelliti" di un altro corpo celeste al di fuori della Terra.

Il successo e la sicurezza dei tre astronauti americani dipendono più che mai dalla prestazione di un unico grande motore a razzo. Il suo compito è accendersi con la massima regolarità per collocare il veicolo Apollo in orbita lunare e riaccendersi poi, dopo dieci giri intorno al satellite naturale della Terra, con uguale perfezione per rispedirlo verso il nostro pianeta.

Il potente motore a forma di campana è largo poco più di due metri e lungo quasi quattro metri, è posto all'estremità posteriore del Modulo di Servizio (SM). È stato acceso una sola volta, con successo, il primo giorno di volo per allontanarsi dal terzo stadio del Saturn V, considerato troppo vicino all'Apollo in viaggio verso la Luna.

Un modello identico era stato installato e acceso con successo ben otto volte nel corso della missione di Apollo 7 nell'ottobre di questo 1968.

L'ora "X" in cui Borman, Lovell e Anders dovrebbero inserirsi in orbita lunare è prevista a 69 ore, otto minuti e 29 secondi dallo spettacolare lancio dalla rampa 39-A di Cape Kennedy.

Nella sala di controllo di Houston nel Texas si vivono ore concitate e dense di emozioni. I preparativi per l'ingresso in orbita lunare iniziano, naturalmente in considerevole anticipo, ancora una volta è necessario controllare tutte le apparecchiature di bordo. Prima che Apollo 8 con il suo prezioso carico a bordo si tuffi dietro la Luna, il direttore del volo di turno, in questo caso Glynn (Glen) Lunney, chiede a tutti i controllori davanti ai loro visori accesi e brulicanti di numeri se tutto è in perfetto ordine, lassù a 380.000 chilometri dalla Terra.

Poi la comunicazione di Houston ai tre astronauti: "Qui per noi è OK Apollo. Tutti i sistemi sono in ordine. E' GO per il LOI (Lunar Orbit Insertion). Siete sul miglior uccello che esista. Buona fortuna". E dall'Apollo risponde Lovell: "Molte grazie ragazzi. Ci vediamo dall'altra parte".

Sono le 10:49 del mattino ora italiana, mancano dieci minuti alla prevista accensione del razzo principale dell'Apollo per immetterlo in orbita lunare. Per circa una quarantina di minuti non ci sarà più possibilità di comunicazione tra le Stazioni di rilevamento a terra, quelle di Houston, Goldstone, Madrid e Honeysuckle e i tre astronauti americani.

Ha inizio il periodo più angoscioso e sicuramente emozionante di questi primi otto anni di voli spaziali di navicelle con uomini a bordo, non solo al Centro di Controllo di Houston ma anche nei milioni di spettatori in tutto il mondo, collegati tramite la radio e la televisione.

Due raffigurazioni artistiche della fase culminante della missione di Apollo 8: l'inserimento in orbita lunare.


Alle 10:59 italiane, come previsto, il potente motore dell'Apollo si accende regolarmente al momento stabilito, ponendo la capsula su un'orbita lunare il cui punto più in alto è a 313 km (apogeo, aposelene, apolunio o apocinzio) mentre il perigeo (o periselene, perilunio o pericinzio), il punto più vicino alla superficie del Satellite, è a 112 km.

Ancora altri venti minuti e poi anche da terra potranno sapere se il diciottesimo veicolo spaziale della NASA con un equipaggio a bordo è entrato regolarmente in orbita. Finalmente alle 11:26 italiane la lunga attesa anche sul pianeta Terra finisce: prima il segnale radio e poi la voce del pilota del Modulo di Comando (CSM) James Lovell confermano la riuscita della storica operazione. La voce del commentatore della NASA Paul Haney fa presto il giro del mondo, ritrasmessa in tutti i circuiti internazionali radio e televisivi. "Ce l'abbiamo fatta! Ce l'abbiamo fatta! Apollo 8 è entrato nell'orbita lunare!"

Nel giubilo generale della sala del Centro di Controllo di Houston, viene data conferma che la prima "caravella" lunare della storia si sta comportando a meraviglia. Così come gli uomini a bordo, anche se si apprende che le pulsazioni del comandante Borman poco prima dell'inserzione in orbita lunare sono salite da 68 a 130.

Dopo qualche altro scambio di comunicazioni tecniche tra l'equipaggio e la base a terra, da Houston viene chiesto ai tre astronauti come vedono la "vecchia Luna" che scorre sotto di loro. Incantati dal panorama sottostante, risponde per tutti Lovell: "La Luna è per lo più grigia, senza colore... Sembra plastilina o come certa sabbia grigiastra delle spiagge... Possiamo osservare nitidamente qualche particolare. Il Mare della Fertilità è più nitido visto dalla Terra; qui non c'è molto contrasto tra la pianura e i crateri che li circondano... I crateri comunque sono tutti arrotondati, ce ne sono diversi, alcuni sembrano più recenti altri più antichi, sembrano buchi prodotti da meteoriti o da grossi proiettili. Langrenus è davvero un cratere gigantesco con un cono centrale. Le pareti del cratere sono a terrazzo, circa sei o sette terrazze fino al fondo del cratere".

Oltre alla descrizione di ciò che vedono per primi nella storia dell'umanità, Borman, Anders e Lovell devono assolvere altri numerosi e complessi incarichi, come scattare numerose fotografie e riprese con la cinepresa a bordo delle zone sorvolate e riconoscere e studiare nel corso delle dieci orbite in programma, le località già prescelte dalla NASA per il primo sbarco umano sulla superfice del Satellite della Terra previsto per il giugno o luglio 1969.

È la vigilia di natale 1968. Tre uomini stanno orbitando intorno alla Luna, viaggiando dove nessuno aveva mai viaggiato prima, guardando da un'altezza di poco più di cento chilometri quei mari e quelle terre che Colombo e Magellano non avrebbero mai circumnavigato.

Foto AS8-12-2192, scansione NASA.


Foto AS08-13-2244.


Foto AS8-12-2192, scansione NASA.


Foto AS08-17-2670.


Foto AS08-14-2420.


Il fantastico sorgere della Terra sull'orizzonte lunare:

Foto AS8-13-2329, scansione JSC. Ne esiste anche una versione colorizzata.


Foto AS8-14-2383, scansione JSC.


Foto AS8-14-2384, scansione JSC.


Genesi di una foto storica: “Earthrise”, il sorgere della Terra


La fotografia della Terra che sorge dall’orizzonte lunare viene solitamente mostrata disponendo la superficie lunare lungo il bordo inferiore dell’inquadratura, ma dal punto di vista della normale rappresentazione del globo terrestre, con il nord in alto, andrebbe in realtà mostrata così:

Dettaglio della foto AS8-14-2383, ruotata per disporre il nord della Terra in alto.

Questa rotazione ingrandita permette di identificare meglio quale parte della Terra è visibile: a destra c‘è l‘Africa, tagliata dal terminatore; al centro c‘è l’Oceano Atlantico; a sinistra si intravede l’America del Sud; in basso c’è l’Antartide.

Ulteriore dettaglio della foto AS8-14-2383.

La Terra vista da Apollo 8 il 24 dicembre 1968. Dettaglio dal restauro effettuato da Seán Doran.

Questa pagina della NASA usa le immagini e i dati altimetrici della sonda Lunar Reconnaissance Orbiter e le immagini d’epoca dei satelliti meteorologici (in particolare ESSA-7) per ricostruire l’esatta dinamica della sequenza di scatto della foto e delle immagini analoghe che la accompagnano: la capsula stava ruotando sul proprio asse longitudinale, e fu questa rotazione a rendere visibile dai finestrini la Terra. Le foto furono scattate da Bill Anders intorno alle 10:30 ora di Houston (16:30 GMT), poco dopo che Apollo 8 era riemersa per quarta volta da dietro la Luna. La fotocamera usata fu una Hasselblad dotata di teleobiettivo da 250 mm e inizialmente di un caricatore di pellicola in bianco e nero, cambiato al volo con uno a colori.

La Terra non fu vista durante le orbite precedenti a causa dell’orientamento dei finestrini: Apollo 8 volava con il muso rivolto verso la Luna, e fu soltanto il rollio a inquadrare fortuitamente la Terra.

Il video originale è in 4K e include le voci degli astronauti, capitate dal registratore di bordo: qui sotto ne vedete una versione a bassa risoluzione.