2008/12/24

1968/12/24 13:29 IT: Il primo collegamento televisivo dall'orbita lunare

Dopo aver girato dietro la Luna a conclusione della prima orbita, Apollo 8 riappare sulla faccia a noi visibile sulla Terra per iniziare la seconda rivoluzione. È in questo momento che il satellite naturale del nostro pianeta entra in milioni di case in tutto il mondo, dovunque è presente un apparecchio televisivo.

È il primo collegamento TV programmato in vicinanza della Luna; il primo, dunque, durante la prima orbita, il secondo ed ultimo collegamento televisivo avverrà nel corso della nona orbita quando in Italia sarà notte fonda.

Sono le 7:29 del mattino negli Stati Uniti, le 13:29 in Italia: con la telecamera, dal peso di due chilogrammi, puntata verso la superficie lunare, i tre astronauti fanno al resto dell'umanità, seduta confortevolmente in poltrona in questa straordinaria e storica vigilia di natale 1968, una vera e propria lezione di "selenografia". Nonostante le immagini in bianco e nero che giungono sulla Terra non siano nitidissime, Borman, Lovell e Anders riescono a descrivere nei minimi dettagli come i crateri che scorrono sotto i loro occhi siano in maggioranza dovuti alla caduta di meteoriti e come le montagne lunari appaiono erose e selvagge, soprattutto quando il Sole è basso sull'orizzonte e le ombre sono lunghe.



Nel corso della seconda orbita al termine del primo collegamento televisivo durato una dozzina di minuti, durante il sorvolo della faccia non visibile dalla Terra, i tre "Magellano lunari" danno a molti dei piccoli crateri ancora senza nomenclatura, i nomi di colleghi astronauti vivi o caduti in missione. Tre li intitolano a loro tre. I crateri Borman, Anders e Lovell si trovano appena sotto l'equatore. Altri crateri lunari sono intitolati allo sfortunato equipaggio di Apollo 1, Grissom, White e Chaffee, e altri ancora ad alcuni alti funzionari della NASA come Wernher Von Braun, Cristopher Kraft, Thomas Paine, Kurt Debus. I nomi sono stati scelti prima dell'inizio della grande avventura dall'equipaggio di Apollo 8 e da Harrison Schmitt, astronauta e geologo della NASA.

L'ente spaziale americano precisa comunque, qualche ora dopo, che quei nomi dati da Borman, Lovell e Anders non sono da considerare nomenclature ufficiali ma soltanto etichette per identificare alcuni crateri e zone lunari ancora senza nome nella faccia nascosta della Luna.