Il comandante di Apollo 8 Frank Borman dice: "Per me questa è una vasta, solitaria, inaccessibile distesa di nulla. Sembra un cumulo di nuvole di pietra pomice e certo non mi pare un posto molto ospitale per viverci e lavorare". James Lovell, il pilota del Modulo di Comando aggiunge: "Questa immensa solitudine incute soggezione e ci fa apprezzare ancora di più quello che abbiamo sulla nostra vecchia cara Terra. Il nostro pianeta, visto da qui, appare come una grande, accogliente oasi nel vuoto dello spazio". E "Bill" Anders conclude: " Le cose che mi hanno colpito maggiormente della Luna sono le albe e i tramonti. Questi ultimi, in particolare, mettono in rilievo la natura selvaggia del terreno lunare, che è difficilmente riconoscibile quando il Sole vi splende sopra a picco".
I tre astronauti americani, primi nella storia a tracciare lo straordinario percorso Terra-Luna e ritorno, concludono la trasmissione con un ultimo messaggio dedicato a tutti gli abitanti del nostro pianeta. "Apollo 8 ha un messaggio per voi", annuncia Borman. Poi Anders inizia a pronunciare le prime parole del Libro della Genesi: "In principio Dio creò il cielo e la terra. E la terra era informe e vuota, e le tenebre erano sulla faccia dell'abisso...". Riprende Lovell: "E Dio chiamò giorno la luce, e notte le tenebre". Infine è la volta di Borman: "E Dio chiamò Terra l'asciutto, e mari la raccolta delle acque; e Dio vide che ciò era buono".
Infine il comandante di Apollo 8 conclude il messaggio con queste parole: "Buonanotte dall'equipaggio di Apollo 8. Buon Natale. Dio vi benedica tutti, tutti voi sulla buona e cara Terra".