Se dal punto di vista tecnico la missione di Apollo 8 sembra essere iniziata nel migliore dei modi, dal punto di vista "fisico" le cose non sembrano andare altrettanto bene. A tredici ore dall'inizio del volo, il comandante Frank Borman informa il Centro di Controllo del volo a Houston nel Texas, di avere problemi allo stomaco con vomito, diarrea e brividi da febbre. Anche Anders e Lovell al risveglio dal loro turno di riposo non stanno meglio.
La notizia del malessere che ha colpito i primi "trasvolatori" lunari fa presto il giro del mondo.
Il timore più grande e che i tre siano stati colpiti dal virus dell'asiatica che in questi giorni sta mettendo a letto milioni di americani.
Fortunatamente grazie ai preziosi consigli del medico della NASA Charles Berry, con un intenso trattamento di antistaminici, di cui la farmacia di bordo è ben fornita, Borman, Anders e Lovell ritornano in discrete condizioni, pronti per la prima trasmissione televisiva di un equipaggio in diretta dallo spazio profondo.
Anche Papa Paolo VI segue con vivo interesse lo straordinario viaggio dei tre astronauti americani. Queste le sue parole nel consueto Angelus domenicale di questa storica domenica di dicembre: "Apriamo la finestra e istintivamente l'occhio, il pensiero, il cuore vanno al cielo, non potendo sottrarci al fascino di meraviglia e di attesa per il lancio dell'Apollo 8 verso la Luna con tre uomini a bordo preparati all'esplorazione celeste del muto e argenteo satellite della nostra Terra. Con tutto il mondo, che segue con ansia l'audacissima e studiatissima impresa, innalziamo anche Noi il Nostro plauso per l'incalcolabile sforzo scientifico e organizzativo che ha reso possibile la temeraria e impensabile avventura, accompagniamo con i nostri voti i coraggiosi astronauti volanti nello spazio a vertiginosa velocità, augurando felice successo a così rischioso viaggio interplanetario, e preghiamo il Signore per loro e per il mondo trasognato alle conquiste della scienza e del lavoro umano, affinché questo nuovissimo avvenimento cresca nell'uomo il concetto di sé, come cittadino di quel meraviglioso universo dove sempre più ci si manifesta la grandezza, la potenza, la sapienza di Dio".